

Per conoscere un vitigno è necessario conoscere la storia del suo territorio e le sue origini. Immaginate la cosa come l’inizio di una nuova relazione, cerchiamo di scoprire tutto il possibile sul nostro nuovo patner, cosa ha fatto, quali sono stati gli ex e tutte le informazioni neccessarie per far acrescere l’interesse. La stessa cosa vale per il vino.
Per cui cercherò di raccontarvi in breve grazie a quali popoli sul Gargano esistono chiese, castelli, culti religiosi, tratturi e masserie, che col tempo hanno determinato le tradizioni di oggi. Molto spesso si sente parlare del Gargano più per le sue bellezze naturali che per la sua storia. In questa terra, così come in altre, il passaggio da una civiltà all’altra, non fu semplice. Molto spesso, paragono la storia alla vendemmia, ovvero, un caso a se, nonostante gli sforzi, è sempre madre natura che detta l’ultima parola; così come nel caso della storia, molto spesso sono le distanze geografiche a fare la differenza, ed il Gargano, grazie alla sua grande esposizione verso il mare fu molto conteso.
Il Gargano fu una terra abitata sin dal paleolitico e molti sono i siti archeologici che evidenziano la presenza dell’uomo.
Nel Neolitico si intensificarono i rapporti commerciali, in particolare quelli della selce. Mentre i Dauni (IX al IV secolo a.C) arricchirono questa terra con una fiorente cultura artistica e numerosi culti religiosi. Ma per il vino dobbiamo attendere i Greci, che colonizzarono i Dauni modificandone i costumi, e furono i primi a sperimentare nuove tecniche per fare il vino. Queste tecniche, così come molti usi e costumi furono tramandati all’ Antico Impero Romano. Nella seconda metà del IV sec. a.C le città Daune appoggiarono Roma, anche perchè la sua grandezza non era così facile da contrastare, così grazie ai romani nacquero numerose città ed anche uno spiccato commercio marittimo, che grazie alla vicinanza ai Paesi Balcanici, questa terra fu utilizzata come ponte fra occidente ed oriente, ed uno dei centri più famosi fu proprio Merinum. Ma come dicevo prima, la storia è come la vendemmia, una grandine può rovinare tutto il raccolto.
La guerra greco-gotica (535 – 557) distruggerà numerosi centri Dauni e la perdità d’autorità dell’Impero romano permetterà l’affermazione del Cristianesimo che in questo territorio affonderà ancor più le radici grazie all’avvento dell’Arcangelo Michele che con la costruzione del Santuario di San Michele e lo sviluppo del pellegrinaggio micaelico, il Gargano entra nella storia della civiltà medievale occidentale, infatti questo nel VII secolo d.C determino la conversione dei Longobardi al Cristianesimo, tanto che l’Arcangelo Michele diventerà il loro Santo protettore e verrà effigiato sia sulle loro armature che sulle loro monete. Il grande culto micaelico oltre ad un fiorente sviluppo religioso ed economico determinerà la nascita della Via Sacra Longobardorum. Alla fine del X secolo oltre ai continui attacchi da parte dei Saraceni e degli Svevi, l’Impero bizzantino diede vita ad una vera e propria civiltà rupestre, ovvero la costruzione di villaggi sparsi che favori un notevole sviluppo economico. Con l’arrivo dei Normanni (1017) soprattutto nei centri costieri verrano costruite numerose chiese e Castelli, tutti delineati da un linguaggio artistico romanico. con l’arrivo degli Svevi, Federico II e suo figlio Manfredi cambiano rotta, e dalla civiltà della costruzione di chiese si passa a quella dei castelli. In seguito con gli Angioini e gli Aragonesi si lascierà spazio all’arte gotica d’oltralpe, si avrà anche un progressivo infeudamento iniziato già prima con gli Svevi, dando vita ad una massiccia riorganizzazione delle masserie cerealicole e di aziende zootecniche, lasciando spazio alla pastorizia, che derminò la nascita di numerossi tratturi utilizzati per la transumanza con il Molise e l’Abruzzo. Con l’arrivo dei Borboni si frenano gli abusi feudali e molte terre furono sottratte al pascolo e al bosco dedicandole alla coltura. Tutt’oggi il Gargano conserva nei suoi dialetti la presenza di questi popoli, accenti che raccontano la nostra provevenienza e soprattutto la nostra storia.